(Symbol of Domination) Inizialmente è stato difficile capire il disco. Certo cinque dischi in tre anni e meno di carriera può essere sintomo di poca qualità, anche se per quanto mi sia sforzato di non trovarne non ci sono riuscito. L’album, il quinto, di questa one man band è una sana prova di black strumentale d’atmosfera, né più né meno. Otto tracce molto orientate al black spinto, che strizzano l’occhio alla produzione iniziale di Burzum, con I dovuti ammodernamenti del suono. Non una parola viene pronunciata nel disco, basta a musica a parlare… e quello che dice non è rassicurante, è cupo e depressogena, riguarda cose brutte di cui forse è davvero meglio non parlare. Terre a noi vicine che si raccontano, foreste sterminane che di tanto in tanto ci sputano fuori lavori come questo.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7,5/10