(Stygian Crypt Productions) Gli inglesi sono attivi dal 2015 e sono partiti con l’idea di creare una serie di lavori ambientati in specifiche ere storiche. Dati titolo e copertina dell’album, sembra di capire che si parla dell’impero romano, probabilmente della sua presenza nei territori mitteleuropei durante il suo massimo splendore. Come colonna sonora i nostri hanno scelto un black dalle forti tinte folk. Voce e impostazione generale sono piuttosto nella media, ma stranamente il lavoro sembra pervaso da un senso di solennità mistica unita ad una componente folk piuttosto pronunciata soprattutto nell’uso di flauti e strumenti agresti. Non so, è come se l’amore per la storia bellica dei Sabaton si fondesse con il gusto e il tatto del suono black inglese, mai troppo spinto e sempre molto magniloquente. E il risultato risulta molto piacevole seppure un po’ troppo uguale a se stesso nelle tracce proposte. Difatti le variazioni sonore sono un tantino limitate, ma il tutto è superato del possente ed evocativo song writing. Un album di certo non appetibile a tutti, ma che regala le migliori soddisfazioni assaporandolo con il libretto dei testi in mano.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7,5/10