(Avantgarde Music) Raccontare la terra della propria infanzia, attraverso la storia e il mito della civiltà nuragica e del folklore della Sardegna. Lì è nato Antonio Sanna eppure il suo ambient folk black metal però nasce nella lontana Argentina dove ora vive. Downfall Of Nur è dunque un ricongiungimento alle radici che assorbono il senso delle cose e ogni tipo di messaggio, da storie più grandi e antiche. Musicalmente Downfall Of Nur ricalca quel black epico e d’atmosfera di una volta. Un black narrante pregno di gesta, tradizione, ma anche introspezione. Misantropia che si srotola in trame che si dilatano, in questa atmosfera arcaica. Una introduzione e quattro pezzi, con “The Golden Age” che raggiunge i quasi diciotto minuti e “Ashes” i quattordici. Poche composizioni ma minutaggio importante e certamente adatto a trovare il giusto spazio espressivo per questo sound canonico, ovvero black metal che si rifà a schemi prestabiliti, già sentiti, con abbondanti tempi medi o lenti che sottolineano la vastità sonora delle melodie, mentre i blast beat sono la giusta via di momenti feroci, ma non manchevoli di trame melodiche significative. I passaggi più ‘sparati’ hanno dunque spazi inferiori rispetto agli scenari remoti, epici e disincantati, puntellati su giochi ritmici pacati ma sempre dinamici. L’uso di soluzioni folk danno un tocco poetico al tutto, ma non da meno l’incastro con gli strumenti canonici risulta adeguato. La capacità di variare di continuo la direzione dei brani, di scegliere più soluzioni ritmiche e del riffing all’interno di essi, permette all’ascoltatore di vivere un black metal piuttosto espressivo e ricco di pathos.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10