(Steamhammer / SPV) Nato nel 2007 da una costola dei Visions Of Atlantis e con il nome The Dragonslayer Project, il combo viennese Dragony pubblica il suo quinto full length in studio nuovamente attraverso un’etichetta tedesca. Il precedente album del 20121” Viribus Unitis” è stato pubblicato con la connazionale Napalm Records, mentre i lavori precedenti, tranne il primo album “Legends” del 2011, sono arrivati sul mercato appunto attraverso la tedesca Limb. Steamhammer / SPV punta su questo prodotto symphonic power metal degno di nota che svela come i Dragony di Siegfried Samer, ex Visions Of Atlantis e Orden Ogan, siano cresciuti da “Legends”. Erano tempi lontani quelli, ora i Dragony con un nuovo batterista, Christoph Auckenthaler e un secondo chitarrista giunto un paio di anni fa, Mat Plekhanov, si mostrano con una cromatura stilistica ammirevole. Pur non rivoluzionando i canoni del genere, i Dragony mettono in fila un gruppetto di canzoni accattivanti e gloriose, capaci di abbinare i sinfonismi a progressioni ed epicità tipiche del power metal. “Dreamchasers” con Ambre Vourvahis degli Xandria è un ottimo esempio. Del superlativo Samer si può evitare di scriverne di più: è di fatto superlativo nella sua prestazione! L’intreccio orchestrale pilotato dal tastierista Manuel Hartleb è una buona cucitura d’arrangiamento sulle due chitarre che tra duelli solisti e cavalcate ritmiche, infondono la giusta propulsione all’andatura dei pezzi. Si pensi a “I’ll Met By Moonlight”. Il loro suonare però è più incentrato sul ritmo, andando a irrobustire il muro ritmico con la batteria del nuovo arrivato, lasciando così poco spazio a dei riff memorabili. Questo però è un aspetto comune che si ripete nel power metal moderno, melodic o di taglio symphonic che possa essere. La band mira a un amalgama totale tra i vari strumenti per linee melodiche imponenti e di facile assimilazione. Le parti soliste delle chitarre invece pur se spesso brevi, sono rasoiate efficaci e brillanti. Ancora una volta i Dragony sono una valente espressione del power metal sinfonico, pur se a tratti prolissi riescono ad essere accattivanti anche tenendo al minimo lo sfruttamento dei cliché tipici del genere.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10