(Beyond…/Masterpiece) Al polistrumentista veneto Chris Buchman piace cambiare il nome della propria creatura: i tre dischi del suo progetto, questo incluso, sono stati pubblicati rispettivamente sotto i monicker Drastic, Drastique e Drastisch! Anche il genere suonato è mutato, e dal black degli esordi si è passati al gothic/dark strumentale molto ‘leggero’ di questo “Let your Life pass by”. Devo dire, purtroppo, che non sono troppo convinto di questo disco. Anzitutto è molto breve, superando di poco la mezzora. Inoltre, diversi brani restano come a uno stato di abbozzo, e non suonano pienamente sviluppati, lasciando una forte sensazione di incompiutezza: penso in particolare a “Back to the Unknown” e a “When I kiss, I kiss Goddbye” (con il caso limite di “The unbereable Truths”, che si spegne dopo 50 secondi). Infine i pezzi, tutti caratterizzati da un guitar working molto pronunciato, finiscono per sembrare troppo simili fra di loro (fa eccezione la conclusiva “Voyage dans la Solitude”, quattro minuti di synth spaziali con atmosfere post rock o alla Vangelis). Ho apprezzato quando le trame si sono fatte più dure (in particolare in “Memento”), ma temo di dover considerare quest’opera una occasione mancata.
(Renato de Filippis) Voto: 5,5/10