(Inside Out Music/Sony Music) Tornano i mitici Dream Theater e torna pure Portnoy, riconfermando una line up storica, leggendaria… la quale forse potrebbe essere superata solo dal un ritorno di Kevin Moore. Ma come sta questa band leggendaria dopo 40 anni di attività, giungendo ora al sedicesimo album in studio? La risposta è molto semplice e diretta: dannatamente bene! Portnoy fa un lavoro mostruoso, corredato da un’opera d’arte sublime scolpita dalla trinità degli inossidabili Myung/Petrucci/Rudess, con un James LaBrie che offre una performance cristallina, potente, perfettamente in linea con i Dream Theater storici che tutti abbiamo conosciuto e imparato ad amare. Dopo l’invitante e corposo intro strumentale “In the Arms of Morpheus”, “Night Terror” mette subito in chiaro che siamo davanti ad un album che trasuda tecnica, energia, qualità e tonnellate di metallo rovente. Possente “A Broken Man”, introspettiva e tagliente “Dead Asleep”, mentre è dannatamente heavy, quasi un thrash a-là Metallica di un tempo “Midnight Messiah”. “Are We Dreaming?” è un intermezzo inquietante e tetro, il quale catapulta dentro la suggestiva e in qualche modo classica “Bend the Clock”… prima della mastodontica (quasi venti minuti!) e conclusiva ”The Shadow Man Incident”, brano nel quale il quintetto si sbizzarrisce con tanta maestria quanta assenza (per fortuna!) di ritegno, mettendo in mostra capacità compositive ed esecutive irraggiungibili dai comuni mortali, passando dal prog più classico al metal più pesante, sempre e comunque dimostrando un supremo dominio del suono. I Dream Theater sono finalmente tornati più agguerriti che mia con questo “Parasomnia”, disco dal titolo perfetto visto che la ‘parasonnia’ riassume i disturbi del sonno, dalle paralisi notturne al sonnambulismo, dai terrori ai vari incubi della dimensione onirica… la sintesi di quel teatro dei sogni evidenziato dallo storico moniker stesso! Ancora una volta i cinque sono affiatati, sono uniti, rappresentano l’essenza della perfezione e dell’ispirazione in ambito progressive metal: un album che li riconferma, per l’ennesima volta, ricordando a tutti chi sono quelli che hanno consegnato alla storia capolavori quali “Images and Words” o “Awake”!

(Luca Zakk) Voto: 9,5/10