(Sepulchral Voice Records) Secondo album per i Drowned, a dieci anni di distanza dal debutto “Idola Specus”; evidentemente la band tedesca ama prendersela comoda, considerando che il succitato debutto è uscito ben ventidue anni dopo la nascita della band, avvenuta nel 1992. Una lunga attesa compensata da un album di qualità sopraffina, con un perfetto bilanciamento tra partiture death claustrofobiche, improvvise impennate di matrice thrash e cupe e sulfuree immersioni nel doom più oscuro. Sonorità che non a caso riportano alla mente gli ottimi Necros Christos dei quali faceva parte Tlmnn, chitarrista e leader dei Drowned. Alcuni brani strizzano l’occhio al death d’oltreoceano, in particolare ai Morbid Angel di “Gateways To Annihilation” e soprattutto agli Incantation, come nel caso di “Seed Of Bones”, che alterna sfuriate di inumana violenza a rallentamenti soffocanti, oppure “Corpse God”, dotata di un incedere quasi epico ed estremamente solenne. Un album che cresce ascolto dopo ascolto, da ascoltare rigorosamente in cuffia per coglierne ogni sfumatura, anche se non sfigurerebbe nemmeno se sparato a tutto volume.
(Matteo Piotto) Voto: 9/10