(Fantai’Zic Productions) Ad un solo anno dall’ottimo “Watch Your 6” (recensione qui) tornano i francesi Dusk of Delusion con un pugno di brani il quale vuole far seguito al concept del precedente lavoro, continuando a trattare argomenti storici legati alla prima guerra mondiale. Lo stile rimane simile all’album, quasi come se questi fossero pezzi ‘avanzati’ dalle registrazioni del full length, confermando quel crossover tra trash, groove e metalcore (quest’ultimo suggerito solo per l’impostazione vocale), con riff impulsivi, energetici, travolgenti e senza la ricerca più raffinata presente, per esempio, su “While He Sleep”, il brano di chiusura del disco dell’anno scorso. Irruenta “Slain In The Desert”, brano nel quale il vocalist offre interessanti varianti e le chitarre fendono l’etere con un assolo dannatamente thrasy, perfetto per esaltare un pezzo ispirato al genocidio armeno del 1915. Molto groovy e old-school “So Long Atlas”, la quale tratta dei soldati nord africani nei ranghi delle truppe francesi; più curata, teatrale ed avvincente, con spunti nu-metal e melodie metal classico, l’ottima “Stars And Stripes”, canzone sull’entrata in guerra degli Stati Uniti, mentre è la terribile vita in trincea ciò che viene descritto con “Idolatry For Aversion”, brano con un basso granitico, linee vocali estreme ed una chitarra molto pungente. In chiusura una cover, “In The Army Now”, brano famosissimo degli Status Quo risalente a metà anni ’80, un pezzo concettualmente perfettamente connesso con la tematica affrontata dai Dusk of Delusion, i quali lo interpretano molto bene con il proprio stile rivelando scelta intelligente in del concept, visto e considerato che questo brano notoriamente costituisce una amara riflessione sulla inutilità della guerra. Pubblicazione breve (poco più di venti minuti) perfetta per ribadire la potenza del gruppo, esaltando anche il materiale dell’album già pubblicato… forse in attesa di tempi migliori che offrano la possibilità di portare sui palchi tutti questi brani… prima di sedersi per scrivere il nuovo futuro materiale.
(Luca Zakk) Voto: 7/10