(Ripple Music) I doomster di Chicago Earthen Grave, che vantano fra le proprie file l’ex bassista dei Trouble Ron Holzner, hanno pubblicato il loro cd d’esordio alla fine del 2012; la Ripple Music ha quindi deciso di ristamparlo in un lussuoso doppio vinile completo di bonustracks. La traccia autotitolata, che apre le danze (se così si può dire…) è un doom a tratti morboso dalle chiare caratteristiche seventies; la marcia in più è costituita dal suono del violino, spesso veloce e incalzante. Lo strumento, suonato da Rachel Barton Pine, è fondamentale anche per la riuscita della successiva “Life carries on”, ritmica ma decisamente veloce; “Dismail Times” è tutta passaggi malinconici ed esplosioni sonore. “Tilted World” è niente più che un tributo ai Black Sabbath e alle atmosfere dei primi quattro dischi, mentre un violino indemoniato è ancora protagonista in “Beneath the shovel Load”. “Death on the high Seas” conclude il disco con i suoi oltre dieci minuti di sviluppo, nei quali si passa dalle lentissime chitarre malsane dell’inizio a movimenti black verso il finale. Il disco, che arriva a durare quasi 80 minuti, contiene anche tre cover, di cui una live di “Stargazer” dei Rainbow: e devo dire che anche in questo caso, il violino (che sostituisce l’assolo centrale di Ritchie Blackmore) permette di far apprezzare al massimo la performance (in caso contrario, odiando io le cover di brani storici, avrei bocciato senza riserve). Sulla scia dei My Dying Bride, ma con molta cattiveria in più, gli Earthen Grave possono certamente interessare gli amanti del doom meno decadente.
(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10