(Zero Budget Productions) Musicalmente l’Europa metal è ormai un unico, grande mercato, e ad anni di distanza dall’ultima occasione, fra le mie mani torna un disco proveniente dalla Repubblica Ceca. Si tratta del terzo album degli Edain, band progressive technical metal che include fra le proprie file membri dell’ensemble death Absurd Conflict. “Of those who worship Fire”, questo il titolo, ha solo un difetto: è troppo breve (non arriva alla mezzora) ed ha quindi una lunghezza da EP che non rende giustizia alla perizia strumentale dei cechi. Sorprendente “Blood as an Anaesthetic”: un progressive pieno, a tratti destabilizzante, che non è lontano da certe cose degli Opeth. “Critical Intelligence” è uno strumentale in due parti davvero interessante, perché l’arrangiamento parte in un caso dalle evoluzioni della batteria e nell’altro dal solo di chitarra! Soprattutto il primo movimento ha quindi qualcosa di jazzato e decostruito che lo rende assai originale. “Of Elements and Men” è di cruda durezza, con bei passaggi in controtempo e richiami ai Symphony X; dopo i tribalismi della breve “On the cold Floor”, si chiude con “Silent Weapons for silent Wars”, brano più classico, con un occhio alle strutture dei primi anni ’90 e ancora una volta una buona prova del batterista Jiři Staněk. Fra le uscite progressive più interessanti di quest’anno!
(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10