(Godz Ov War Productions) Si palesano come dei veri estremisti i ginevrini Eggs Of Gomorrh con il secondo full length in studio “Wombspreader”, espressione di un tirato, veloce, esasperato connubio tra death e black metal. Una pubblicazione degna dell’etichetta Godz Ov War Productions, visto che all’estremismo la band riesce a combinare anche un tocco di sapiente capacità d’esecuzione, come spesso accade nelle pubblicazioni marchiate dall’etichetta polacca. ”Wombspreader” non risulta comunque facile da mandare giù per l’ascoltatore. Una bestialità simile infatti tende srotolarsi con una costanza impensabile e in tal modo frastornando l’ascoltatore. Un fuoco nemico implacabile che spara nichilismo. I neppure quattro minuti dell’opener “Degrading Manifesto” sintetizzano perfettamente la foga che la band riversa nel secondo album. “Wombspreader” è materia esasperata, anche grezza nella sua violenza allo stesso momento è impressionante come la band riesca a controllare con sicurezza questo spingersi sempre più avanti. Se il primo album del 2016 “Rot Prophet” ha mostrato le stesse caratteristiche, QUI recensito, “Wombspreader” persegue questo modo di suonare ma appare anche più frastornante di quanto fatto in precedenza dalla band. L’esasperazione nel suonare in questo modo è il solo aspetto che pone dei dubbi. Potrebbe impressionare i più e allo stesso tempo questa inimmaginabile bestialità potrebbe anche disorientare, lasciando l’ascoltatore frastornato e con la sensazione di essere stato di fronte a un blocco unico e monotono.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10