(Dying Sun Records) Il gigante Eggþér (dalla mitologia norrena) giunge al debutto. Uno strano trio Danese. Un progetto a cavallo tra black, sludge ed atmosferico. Con tutte le varianti del caso. Un principio di nulla assoluto (il titolo è esplicativo), di mancanza di significato, di scopo, di obiettivo. Il nulla spirituale congelato dentro tre tracce, venticinque minuti di musica. Atmosferico alternato a sludge putrido con la opener “Void (There… Is… Nothing)”, nella quale le tracce vocali sono grugniti cavernosi spietati. I dieci e passa minuti della canzone trasportano l’ascoltatore da questo sludge fumoso ad un atmosferico spaziale fino ad un black arrichito da elettronica, poi improvvisamente interrotto da un electro-doom capace di torturare con riff di una pesantezza disumana. “Naught (Rejection of Morals, Ethics, and Values)” è un altro viaggio progressivo, dove il black apre, il doom massacrante continua, per poi diventare atmosferico ed inquietante. Stupenda quella linea atmosferica elettronica che risulta presente in tutto il brano, con tutte le soluzioni stilistiche che si evolvono una dietro l’altra. La conclusiva “Nadir (Endless.Boundless.Hell-Hole)” aumenta il peso, granitico e mortale. La disumana presenza del vocalist è più marcata, il funeral doom evolve, cresce, diventa doom, per poi improvvisamente volgere ad un ambient gothic di ottima fattura. Infinite influenze. Capacità di amalgamare cose apparentemente incompatibili in una progressione sonora coinvolgente. Certo, nulla di amichevole, nulla di facilmente digeribile o catchy, però molto spesso durante l’ascolto l’attenzione cresce a dismisura, per cercare di catturare l’improvviso cambio, metabolizzando una potente sensazione di oscura sorpresa.
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10