(I, Voidhanger Records) Primo full length per Eigenlicht, formazione statunitense formata da elementi di Skagos e Fauna, due realtà di spicco della scena black a stelle e strisce. Già con il precedente EP “Sacral Regicide”, la band si era messa in evidenza nella scena underground d’oltreoceano, ed ora rincarano la dose con cinque brani grondanti malinconia, brutalità e disperazione. L’ossatura delle composizioni è più o meno la stessa tra un brano e l’altro: una partenza lenta ed angosciante di matrice funeral doom, con cantato in growl precede atmosfere depressive black metal e voce in screaming allo stesso tempo rabbioso e disperato, in un crescendo dove non c’è spazio per la gioia, ma allo stesso tempo trapela un’inaspettata solennità. Nonostante la similitudine strutturale tra un pezzo e l’altro (quattro di questi superano i dieci minuti di durata), la noia non fa mai capolino tra i solchi di questo disco. Questo è dovuto a tutte le sfumature contenute in ogni singolo pezzo, con sonorità che spaziano da aperture progressive a suggestioni folk, da struggenti arpeggi ad esplosioni di aggressività. Un album che richiede svariati ascolti per essere compreso appieno, ma una volta entrato in testa sarà difficile rimuoverlo.
(Matteo Piotto) Voto: 8/10