(Cult of Parthenope) Eclettici questi debuttanti inglesi! Quaranta minuti di musica pesante senza confini, senza limiti, senza regole, totalmente disobbediente, contrastante e ribelle. Un metal aggressivo, ricchissimo di groove che divaga con ansia su territori caratterizzati da uno scenario assurdo, attraverso sentieri contorti che invadono con prepotenza una vasta gamma di generi musicali, pur mantenendo una base aggressiva, piena di riff taglienti, radici thrash, arrivando anche verso parentesi molto più estreme. “Opening Shots” è un ottimo esempio: subito incalzante, c’è odore di speed metal vecchia scuola, con la favolosa vocalist (si, Aliki Katriou è una donna… con molto da insegnare a tantissimi colleghi maschi!) che grida come un forsennato, verso un break down spacca vertebre e che apre per un singing meno violento ma pur sempre deviato il quale progressivamente viaggia verso una impostazione black metal; le chitarre poi esplodono in un assolo ipnotico alimentando ulteriore groove accentato da un ottimo basso. Schizoide “Misguided”, traccia atmosferica ed introspettiva, crudele e spietata. Instabilità psichica con “Angela”, mentre “From The Cradle” mescola le atmosfere suggestive della chitarra classica a pregiate cavalcate vecchia scuola, senza dimenticare varianti dal sapore progressivo o divagazioni vocali da soprano (sempre di Aliki!)… con anche una stupenda parentesi palesemente appartenente al folk. “Sacrifice” è puro death metal, mentre “Organize Your Mind” si inoltra in un labirinto sonoro con una stranezza che ricorda i vecchi Faith no More, per poi viaggiare verso riff pungenti, nuove vocals teatrali, assalti black. “Colder” è thrash, groove, death, black, il tutto con la scuola di grandi bands della storia, Megadeth e Pantera in primis, mentre la lunga e conclusiva “Why” riassume con fantasia ed arrangiamenti intensi tutte le mete ignote esplorate della band in questo ottimo disco. Musicisti estremamente capaci, quasi virtuosi, ricchi di creatività, musicisti che dimostrano un’intelligenza brillante nel pescare dalla storia della musica estrema gli ingredienti migliori per dar vita ad un album originale, fresco, attraente, magnetico ed assolutamente coinvolgente!
(Luca Zakk) Voto: 9/10