(Stickman Records) La prima cosa che colpisce all’ascolto di questo disco è l’estrema trasparenza del pensiero artistico del combo autore di musiche e testi. Nessun doppio fine, nessuna ideologia bizzarra alla base né tantomeno accezioni politiche. Semplicemente, ascoltando il cd si ha la sensazione di capire nel profondo gli americani e il loro pensiero. In particolare, l’ascoltatore si fa subito l’idea che questi ragazzi vogliano sentirsi liberi nella propria musica come nella loro vita. E lo si capisce ascoltando un rock vagamente psichedelico che a tratti sfocia nel doom meno canonico e più settantiano, così come a tratti si sente l’influenza del progressive metal a stelle e strisce, Dream Theater su tutti. L’esecuzione sembra quasi improvvisata tanto sembra spontanea e coesa la musica risultante, fattore questo che contribuisce a dotare il disco di un’aura quasi live nella sua impostazione. Un disco libero in ogni accezione che si può dare al termine, libero da vincoli di genere, fini commerciali o qualsivoglia scopo che non sia la musica suonata così come la si sente, senza filtri o paure.
(Enrico Madoacus) Voto: 8/10