(Spinefarm / Witchfinder Records) Quando è scoppiata la pandemia da CoViD, Jus Oborn e Liz Buckingham si sono detti che magari non avrebbero più potuto suonare. Si sono dunque riuniti, pare in una cripta, e hanno suonato fino allo sfinimento, registrando il tutto in presa diretta e su nastro. “Black Magic Rituals & Perversions Vol. 1” è il resoconto finale di questa session. È il primo album dopo sette anni, cioè dopo “Wizard Bloody Wizard”, e come al solito anche in questo caso il materiale è incrostato di misticismo, suoni roboanti, fuzz messo a manetta per un doom-stoner della casa. Le tipiche andature ipnotiche, le distorsioni che sembrano mostri che trasudano, il basso che gonfia questa traspirazione e Jus Oborn invasato e in una sua maniera punk al microfono. L’alone della jam session incombe e appare un’ombra scontata per una band da sempre invischiata in questo tipo di performance. Otto pezzi dannatamente lunghi, cioè tra i sette e gli oltre undici minuti, nei quali tutto è portato allo stesso numero di giri da chitarre che debordano di riff copiosi, robusti e divagazioni soliste acide e ribollenti, con a sospingere ogni cosa una batteria ipnotica e quasi visionaria. Una possibile colonna sonora della fine del mondo, se voleva essere questo l’album quattro anni fa o forse un testamento, siamo tuttavia ancora tutti qui. Noi, gli Electric Wizard e sempre in quella maniera nota di essere.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10