(Atomic Fire Records) Eleine stanno battendo il ferro finché è caldo. La band svedese dopo il buon “Dancing In Hell” del 2020 e un eccellente EP acustico, “Acoustic in Hell”, dello scorso anno e una serie di concerti in giro, tra gli ultimi con Kamelot e Moonspell, a pubblicare un nuovo album in studio. La notorietà va foraggiata e dunque ecco “We Shall Remain” che già dalle note iniziali dell’opener “Never Forget”, lascia intendere che le soluzioni e creatività di sorta non si distaccano di troppo dal precedente album. Il symphonic metal con sporadici momenti power, maggiormente gothic resta il caposaldo e le canzoni di Madeleine Liljestam sono ampiamente assimilabili e con le loro caratteristiche di base. “Never Gorget” è un impasto tra un metal robusto di taglio moderno, con sinfonismi che potenziano il suono e con la voce di Liljestam ben ancorata alle fasi del pezzo. Qualcosa del genere si rivive anche nella conclusiva title track. Nonostante una certa grazia presentata nell’EP acustico dello scorso anno, Eleine sembrano a loro agio nei pezzi con un certo impatto e con un minimo di potenza. “Stand By the Flame” per esempio è la prova di quanto si afferma: pezzo robusto e dal passo lento, con melodie esotiche, piatto forte della band, che venano i momenti dei brani e così ne nasce una perfetta fusione tra melodie e potenza. Non a caso la canzone è uno dei singoli scelti per anticipare “We Shall Remain”. La band canzone dopo canzone instrada questa sommatoria tra riff poderosi ma agili, melodie imponenti oppure poeticamente evocative e maestose di taglio orientale, oltre alle soavi linee vocali di Madeleine, soprattutto con i ritornelli che mettono a proprio agio l’ascoltatore. Si sa cosa aspettarsi dalla band scandinava e si può restare piacevolmente sopresi da come ogni volta questa riesca a produrre un flusso melodico appagante. Dieci pezzi nei quali Madeleine Liljestam e soci tengono alte le aspettative a e la resa, districandosi poi tra brani con tratti maestosi quasi da perfette colonne sonore di film kolossal, come “Blood in Their Eyes”, ed altri evocativi, con i ritornelli dai quali emergono poi esotismi melodici come in “We Are Legion” e “War Das Alles”, i quali sono poi altri due singoli.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10