(Inside Out Music) Dieci anni fa uscì il potente “Dimensionaut”, l’unico album dei Sound of Contact, una prog/alternative rock band che tra i membri fondatori annoverava il batterista e vocalist Simon Collins, figlio del famoso Phil Collins dei Genesis. Simon poi lasciò i Sound of Contact e questi ‘debuttanti’ eMolecule sono di fatto un duo composto da Simon e da un altro ex Sound of Contact: il chitarrista e bassista Kelly Nordstrom. In questo nuovo progetto i due si lasciano andare, mescolando il loro originale songwriting, il quale cattura una infinità di dettagli moderni fondendoli con il prog rock… e con qualsivoglia direzione sonora una canzone imponga di seguire. I due artisti, i quali si conoscono da quasi vent’anni, hanno lavorato spesso assieme, non solo nei Sound of Contact ma anche per l’attività solista di Simon… e fu proprio in una di queste occasioni che sono nate le prime bozze della musica che poi avrebbe popolato il debutto di questo nuovo progetto. Chitarre intense, linee vocali provocanti, una batteria cinica e contorta, un percorso sonoro in costante crescendo, avvolgente, travolgente, impattante. “The Architect” non ha confini. Ci sono chitarre imponenti, divagazioni elettroniche, arrangiamenti impensabili ai quali bisogna abituarsi… oltre a linee vocali piene di emozioni. Monumentale “eMolecule” in apertura… e per aprire un disco di settanta minuti con un macigno di dieci, prima di tutto ci vuole coraggio… poi bisogna anche essere in grado di farlo per davvero (senza contare i dieci minuti di video!). Molto seducente ed imprevedibile l’ottima “Mastermind”, un brano surreale, capace di far scontrare elettronica distopica con… orchestrazioni! Tanto delicata quanto heavy “The Turn”, quasi electro-pop/rock la pulsante “Beyond Belief”. “The Architect” è unico: non sta mai fermo, si spinge sempre oltre, cosa che emerge ascolto dopo ascolto inoltrandosi in un concept caratterizzato da un percorso di andata ed uno ritorno, separati proprio dal brano propriamente intitolato “The Turn” e intelligentemente collocato a metà viaggio. E quel viaggio? Assurdo, lontano, mistico, galattico… ma dannatamente intrecciato con la nostra società, con i nostri mali, con le nostre dannazione. Con una produzione ultra moderna ed una creatività senza confini, “The Architect” è un album che riesce a farsi ascoltare benissimo anche superficialmente, ma è un disco che apre ad approfondimenti contorti, a rivelazioni sorprendenti, a risvolti stilistici e arrangiamenti di livello semplicemente pazzesco. Se sognavate un ritorno dei Sound of Contact, allora rimarrete delusi in quanto gli eMolecule sono molto più pesanti; tuttavia sono forse la vera eredità, o per meglio dire evoluzione, proprio di quella band ormai inattiva da quasi un decennio.
(Luca Zakk) Voto: 9/10