(Nuclear Blast Records) Tra le svariate band NWOTHM uscite negli ultimi vent’anni, ritengo gli Enforcer di gran lunga i migliori, per il semplice fatto che sono ben consapevoli di suonare metal anni ’80 senza alcuna pretesa di modificarne l’essenza, a differenza di tante altre formazioni le quali tentano di adattare quelle sonorità all’epoca moderna, fallendo miseramente. Gli Enforcer invece traggono forza proprio dal suonare vintage a partire dalla produzione, perfetta per il genere perché le chitarre risultano graffianti come ai bei tempi, anche se ogni strumento si sente alla perfezione. Le composizioni sono frizzanti, coinvolgenti, estremamente semplici da assimilare, sia se ascoltate attentamente in cuffia, sia come sottofondo durante altre attività. Forse il termine migliore per definire “Nostalgia”, sesto album della formazione svedese, è ‘spontaneità’ nel senso che le canzoni suonano come se scritte da appassionati per… appassionati. “Unshackle Me” è irresistibile, con quelle sonorità alla Quiet Riot, mentre “Heartbeats” parte come una ballatona acustica per poi accelerare in un crescendo da brividi, come solo i primissimi Def Leppard erano in grado di fare. “At The End Of The Rainbow”, invece, è una rasoiata a metà strada tra Iron Maiden ed i Dokken più grintosi. Onore quindi agli Enforcer, ai quali spetterà il duro compito di mantenere viva la fiamma del metal ottantiano quando i grandi vecchi appenderanno gli strumenti al chiodo.
(Matteo Piotto) Voto: 9/10