(Hellbones Records) Enio Nicolini è bassista e lo è talmente che per il suo album non ha usato chitarre, pur essendo un album metal! Il basso con tecnica power chord per dare quell’andare, quel ritmo di una chitarra metal mentre un secondo basso a riempire, insieme ai sintetizzatori e una batteria. Quest’ultima ha un incedere sequenziale e marcato, per meglio infondere alla musica quel senso di cybernetico richiesto anche dai testi incentrati su un mondo nel quale vige uno scenario fantascientifico. Enio Nicolini, ex Unreal terror, è al secondo lavoro con gli Otron e “Hellish Mechanism” risulta con un incedere possente, ritmato e in un’atmosfera cupa, segnata appunto dalla claustrofobica essenza di un mondo governato da algoritmi. C’è tanto groove ed è fisiologico vista la preponderanza del basso, nonché una buona dominanza ritmica, definita sia dai riff quanto ovviamente dal lavoro alle pelli di Damiano Paoloni. La voce è Luciano Palermi, altro elemento passato per gli Unreal Terror, ispirata e perfetta.. Stilisticamente Nicolini & Otron spaziano nell’heavy metal con punte di groove metal e poi l’uso dei sintetizzatori conferisce tratti diversi e inaspettati, come nel brano “The Cogwheel”, a suo modo sperimentale e con un’atmosfera fosca e ignota. I testi sono in inglesi, tranne per “L’Osservatorio”, dunque in italiano.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10