(Hellbones Records) Ultimo capitolo della saga distopica iniziata con “Cyberstorm” (qui) e proseguita con “Hellish Mechanism” (qui) per Enio Nicolini, figura storica del metal italiano sin dagli anni ’80 come bassista degli Unreal Terror nonché come collaboratore di Mario ‘The Black’ Di Donato. Per questo terzo capitolo della trilogia, Enio si è avvalso di nuovi collaboratori, a partire da Maurizio Bidoli, il singer dei Fingernails dotato di una voce aggressiva e graffiante che ben si adatta al mood dell’album, come quella di Luciano Palermi si calava alla perfezione nelle atmosfere malinconiche che permeavano “Hellish Mechanism”. Ai synth troviamo Gianluca Arcuri, mentre il drum programming è curato dallo stesso Enio Nicolini e da Luca Nicolucci. L’album è aperto dalla title track, unica traccia suonata con l’accordatura tradizionale nonché l’ultima cantata da Luciano Palermi, il quale cede la famosa valigia citata nel titolo al personaggio interpretato da Maurizio Bidoli. Musicalmente il pezzo è tirato, potente ma melodico allo stesso tempo, con il basso di Enio che scolpisce riff secchi e marziali. “Inside Voices” alterna ritmiche incalzanti e percussive a rallentamenti ipnotici, ben supportati dai synth. “Mirrors” ha un’andatura sincopata, irregolare ed oscura, con cambi di tempo inaspettati, mentre “Microchip” mi ricorda in qualche modo un mix tra Killing Joke, Prong e Pink Floyd. “Drums On The Hill” inquieta, con quel giro ripetuto, in grado di creare una tensione da film horror, mentre la voce è recitata, isterica e malata. “Cosmic Identity” coniuga melodie a-là Beatles era “White Album” a gelide atmosfere industrial che contrastano con il calore prodotto dal groove di basso, mentre “Solitary Justice” chiama nuovamente in causa i Killing Joke più heavy. “Fake Euphoria” è monolitica nella ritmica, mentre i sintetizzatori disegnano melodie molto anni ’80, creando un gioco di contrasti che caratterizzano in realtà un album ricco di influenze solo apparentemente in antitesi, dando origine a un qualcosa di originale ed unico nel proprio genere.

(Matteo Piotto) Voto: 8/10