(Avantgarde Music) Sono un sogno infinito quegli arpeggi, sostenuti da un basso immenso ed un drumming suggestivo, che incalzano nella opener “Where You Live Again”, un brano nel quale la disperazione del black metal si alterna maestosamente con la bellezza della melodia, con la natura E con quella pace selvaggia che essa rappresenta; un brano, un solo brano, che vale l’intera grandezza di questa nuova opera degli italiani Enisum, il loro settimo album, il quale prosegue con l’incalzare della favolosa title track, un pezzo ricco di mistero, di magia, di miraggi spettrali. C’è un sentore rituale che dilaga nell’incedere di “Night Forest“, evocativa e disperata “Woods of Sorrow”, mentre “Nothing” riesce per un po’ ad abbandonare le cerchie ristrette di un black depressivo, virando verso una dimensione sonora più vicina a teorie goth e dark wave, poi religiosamente devastate e travolte da un black di pregiata fattura, tanto estremo quanto passionale e poetico. Teatrale ed imprevedibile “Galaverna”, dannatamente trionfale “Pure Sadness”, musicalmente ricercata ed emozionalmente complessa la conclusiva “The Wind Smells Of You”. Con una registrazione ed un produzione che rappresentano l’esempio perfetto, il manuale assoluto per chiunque voglia suonare del black ricco di sentimenti, di aure rituali ed atmosferiche, “Forgotten Mountains” è costituito da musica altamente ipnotica, profondamente spirituale, decisamente introspettiva… ma anche dannatamente coinvolgente, spesso catchy, musica che annega ogni violenza sonora dentro una provocante bellezza, tanto cristallina quanto spaventosa e drammaticamente minacciosa. Queste sono le ‘Montagne Dimenticate’: ma, per esperienza, vi posso dire che le montagne non si dimenticano mai: sono troppo maestose, troppo impattanti, troppo ciniche e troppo crudeli… oltre che pericolosamente belle. Infine, sempre per esperienza e per chiudere questo vibrante cerchio, vi rivelo altresì che che nemmeno le montagne dimenticano: in quanto -dopotutto- le cose che non possiamo dire a nessuno… le raccontiamo solo a loro, solo a lei. Solo alla montagna.
(Luca Zakk) Voto: 9,5/10