(Satanath Records) Sarà per qualche strano allineamento geomagnetico, oppure solo una questione di caso/fortuna, ma se un gruppo viene dalla Svizzera, solitamente incontra i miei favori musicali. E il bello è che si parla di varie realtà musicali, dai Celtic Frost ai Samael. E ora questi Enoid. Dal titolo francofono dell’album si può evincere che i nostri vengano da una specifica area geografica dello stato elvetico, ma poco cambia. Perché gli Enoid, nella migliore tradizione svizzera quindi, fanno buona musica. E per giunta musica estrema. Trattasi di un Black dalle forte influenze norvegesi, Mayhem in primis, ma con dei suoni molto meno grezzi e molto più moderni, quasi al passo coi tempi mi verrebbe da dire. Già la voce tributa non poco le leggende poco fa nominate, ma è in generale l’intera impostazione delle tracce a lasciare piacevolmente colpiti. Perché chi ascolta i Mayhem sa che loro sono sempre stati fedeli a certi suoni eppure sempre avanti coi tempi. Beh, nel loro piccolo anche gli Enoid sembrano voler fare altrettanto con un sound molto coinvolgente e figlio del nuovo millennio tanto quanto della tradizione Black novantina. Insomma, se cercate musica in stile Mayhem, ma che non sia uguale ai Mayhem (specie perché loro non sono dei campioni di produttività…) avete trovato decisamente quello che fa al caso vostro.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8/10