(Nuclear Blast) Sembra essere inesauribile lo stato di grazia degli Epica, autori lo scorso anno del monumentale “The Holographic Principle”, un album magniloquente, sinfonico, potente e catchy allo stesso tempo, in grado di spazzare via la concorrenza e di cementare la supremazia della band nel metal sinfonico. “The Solace System” è un EP della durata di mezz’ora contenente cinque brani inediti scritti durante le sessions di “The Holographic Principle”, ma escluse dalla scaletta finale perché ritenute meno adatte al mood dell’album, ma principalmente per la scelta di non superare la durata di 76 minuti. In effetti lo stile di questo EP si discosta in maniera evidente da quello dell’album che lo ha preceduto, con brani meno sfarzosi, più diretti ed asciutti e pur senza rinunciare a cori ed orchestrazioni, richiamando un po’ lo stile di “The Divine Conspiracy”. La title track apre le danze in perfetto stile Epica, con cori sinfonici, chitarre potenti e la celestiale voce di Simone Simmons, controbilanciata dal growling brutale di Mark Jansen. L’impressione principale è che la struttura di questi pezzi sia maggiormente guitar oriented, con la componente prettamente metal che affiora in maniera più netta rispetto al passato. “Fight Your Demons”, ad esempio è aggressiva, caratterizzata da un riffing di matrice thrash e parti in growling stemperate da cori lirici. Una melodia pianistica ‘medievaleggiante’, subito doppiata dagli ottoni apre “Architect Of Light”, che si sviluppa alternando poderosi riffs di chitarra ed inserti orchestrali, il tutto sovrastato dalla prova magistrale della Simmons. Decisamente aggressiva è invece “Wheel Of Destiny”, metal song fino al midollo, con le chitarre che fanno la voce grossa e riducendo le orchestrazioni a semplice accompagnamento. Davvero notevole l’assolo neoclassico nella parte finale. “Immortal Melancholy”, quasi a voler stemperare la furia del brano precedente è una ballad medievale, per chitarra, voce ed orchestra, davvero delicata e suggestiva. “Decoded Poetry” chiude in bellezza questo EP puntando ancora sull’impatto, con ritmiche cadenzate e pesanti che schiacciano le orchestrazioni, mettendo nuovamente in mostra il lato più aggressivo del combo. Un lavoro dalle sonorità più snelle e dirette, eppure inconfondibilmente nello stile Epica, una band che negli ultimi anni ha trovato un’ispirazione ed una vena compositiva invidiabile.
(Matteo Piotto) Voto: 8,5/10
(Nuclear Blast) Durante le session di registrazione del già gigantesco “The holographic Principle”, gli Epica avevano composto altri brani che non erano potuti entrare sul cd: eccoli ora in questo ep che completa il quadro e va inteso come una estensione del disco dell’anno scorso (con il quale viene venduto anche in uno speciale cofanetto). La titletrack è tutto ciò che possiamo desiderare dagli olandesi: cori pomposi, chitarre taglienti, la voce della sempreverde Simone, trame intricate ma sempre orecchiabili. “Fight your Demons” insiste sulla potenza gotica e boombastica del sound, mentre “Architect of Light” ha una struttura molto classica per gli standard della band, e non offre sorprese particolari. “Wheel of Destiny” spinge molto sulla dimensione sinfonico-orchestrale, ricordando addirittura i Blind Guardian nei passaggi più intricati; mentre “Immortal Melancholy” è una dolce ballad solo per pianoforte, “Decoded Poetry” ha la struttura più complessa, e si concede alcuni momenti di grande impatto (soprattutto nelle sezioni strumentali). Tutt’altro che un ep di b-sides!
(René Urkus) Voto: 7,5/10