copepistheme(Autproduzione) Possiamo parlare di una New Wave of Italian Prog Metal? Secondo me sì, negli ultimi mesi mi sono capitati fra le mani diversi dischi eccellenti legati al nostro paese e a queste sonorità, e qualcosa dovrà significare… Ashent, Forgotten Light, Memento Waltz, Metaphysics, e ora i catanesi Epistheme sono tutti esponenti di un sound ben definito, che mescola il classico prog a qualche spunto estremo (ma senza esagerare), e presenta trame complesse ma sempre al servizio del brano, senza sterili e fredde divagazioni strumentali. I catanesi sono al debut e vedono in formazione due membri dei gloriosi Noble Savage, autori di quel “Killing for Glory” che a mio giudizio resta una piccola gemma sottovalutata di heavy epic metal all’italiana. Sette i brani in una scaletta giustamente non troppo lunga: niente ubriacature di diciotto minuti, gli Epistheme vanno diretto al sodo! “Eyeland” contiene passaggio rabbiosi e potenti, ma anche altri così nitidi da godersi il basso pulsante di Riccardo Liberti. Anche “Erase that Frame” non dimentica le giuste partiture acustiche, che rendono il sound più variegato. Fondamentale, in questo senso, lo strumentale “Shades of May”, dai toni malinconici e più leggeri, quasi rock. Ruggente e martellante “Endless Apathy” prima della conclusiva “Νέμεσις”, un pezzo che definirei ansioso, che tiene sospeso l’ascoltatore senza mai realmente sfociare in un crescendo liberatorio. Un disco con tutte le carte in regola per farsi notare in giro… e spero proprio che lo faccia!

(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10