(Autoproduzione) Uno scrigno. Cela segreti immensi, magici, oscuri. Lo apro, rompo, il sigillo. Legame eterno. Fuoco che arde, il fuoco di Tlachtga, sottile confine tra regno dei morti e terra dei vivi. Portale magico, esperienza ultraterrena, dimensione temporale che si distorce, contorce, dissolve. È questo l’approccio a questo “Obscuritatis Principium”, l’EP di debutto degli italiani Eternal Samhain, una valida giovane promessa del black sinfonico. Cura meticolosa dei dettagli che si manifesta già nella concezione del confezionamento del CD, al quale si accede solamente rompendo in maniera irreversibile il sigillo di ceralacca, fine di una verginità spirituale, e accettando l’abbandono a una stato esoterico parallelo, alchimia del sottile equilibrio tra vita e morte. Il viaggio attraverso le sensazioni tetre di “Obscuritatis Principium” è intenso e ammaliante. La cadenza dolcemente dannante della opener “Black Frame” avvolge in un freddo ed intenso abbraccio. Complessa e molto dinamica “Vas Damnationis”, canzone in perfetto stile symphonic black, completa, avvincente. Estremamente efficace l’energia amalgamata nelle vaste arie di tastiera su “Sinful On Every Choice”. La conclusiva title track dimostra anche una certa dose di aggressività e brutalità, che sfuma in maniera eccitante nel finale inquietante e sacrilego, con frasi in latino, cantato –urlato- preghiera terminale, dannazione finale. Gli Eternal Samhain si dimostrano assolutamente consapevoli delle loro capacità, la loro prova dimostra un innato talento che annienta la loro limitata esperienza. Questo è solo un EP, quattro tracce, venti minuti malvagi e perversi. Attendo con ansia la prova del full length. Prova che, a giudicare da questo assaggio, appare superabile in maniera eccellente.
(Luca Zakk) Voto: 8/10