(Soulseller Records) Le origini della band Eternity risalgono al periodo nel quale Evighet suonava con Blasphemer e quando quest’ultimo entrò nei Mayhem, Evighet ha ripensato al proprio percorso. Infine nasce Eternity, realtà black metal nella quale hanno prestato servizio anche elementi di Nocturnal Breed, Old Man’s Child, Nattefrost ed altri. “Mundicide” è uno spettro di stile piuttosto ampio, i norvegesi infatti oltre al black metal creano diversi momenti di stampo blackened death metal, atmopsheric black metal, litanie epiche e di taglio pagan, come nella maestosa “Hymn”. Eternity pongono a chiusura di “Mundicide” gli oltre dieci minuti di “The Seventh Seal”, una cavalcata fatta di accelerazioni e melodie imponenti. Apprezzabili proprio le melodie, estese, reiterate e che lungo il corso dei brani si evolvono. L’andatura di “Mundicide” è pacata, non offre l’idea di essere un’ondata travolgente e questo anche grazie a una produzione misurata che leviga e arrangia bene le parti dei pezzi. “Mundicide”, come titolo e copertina lasciano intendere, è una constatazione di come l’umanità sia sulla soglia della distruzione, di sé stessa e del pianeta, prossimi dunque all’apocalissse finale oppure, ed ecco un elemento di speranza, che proprio l’umanità si dimostri in grado di riscattarsi e preservare sé stessa quanto il pianeta che l’ha generata.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10