copeternium(Blast Head Records) Debut album sfornato con un’energia e una padronanza esecutiva davvero niente male, per i giovani americani Eternium. Nonostante ciò il symphonic black metal della band del Missouri ricorda vagamente le sonorità dei Cradle Of Filth, epoca “Vempire” e “Dusk…”. Non c’è un Dani alla voce e la cosa è di per se un bene, altrimenti l’effetto fotocopia (come accade, per la musica, in “Aura Infernum: The Flight over Massless Soul”) sarebbe stato insopportabile. Gli Eternium si scollano però in più occasioni la gravosa somiglianza, in particolare per alcune velocità di punta irruente o per momenti meno rovinosi e poi anche grazie ad aperture sinfoniche con parti metal non troppo irruente, sicuramente maestose e gotiche nelle atmosfere, ma che in alcuni casi appunto virano su soluzioni blackened anziché black metal. Al di là di tutto nei brani c’è un percorso melodico mastodontico. Le melodie si sviluppano e scorrono a fiumi e considerando anche che i brani nella maggior parte dei casi raggiungono importanti minutaggi. Insomma questa band nonostante sia un esordiente e con i suoi legami considerevoli con modelli di riferimento importanti (ci sono delle melodie che mi hanno ricordato i Dissection), mette in mostra un songwriting che vuole osare ed esprimere tanto. Ambiziosi al punto giusto gli Eternium.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10