(My Kingdom Music) I bolognesi Eva Can’t nascono da elementi di In Tormentata Quiete, Malnatt e Mors Tua, i quali pubblicano un album, il quinto album, che espone di un viaggio da un polo all’altro all’interno di un mondo orai morto. “Emisferi” sin dalle prime battute sembra vivere concettualmente della ai dimenticata scuola prog italiana, nonostante i bolognesi siano allacciati al proprio retroterra metal. Il cantato è in italiano e dipana questa storia che vede l’album diviso in diverse parti le quali poi stilisticamente si differenziano tra di loro. Dal dark/gothic, black e death metal a un post e alternative metal/rock con momenti certamente teatrali e non solo dalle declamazioni del cantato di Simone Lanzoni. L’album tange i settanta minuti di durata e certamente impegna con l’attenzione l’ascoltatore e la verbosità del cantato poi esige ulteriore attenzione. Si avverte la ricerca stilistica della band, come in un avantgarde riassuntivo dei tanti punti di stile che essa riesce a toccare. La suddivisione in parti che attraversa idealmente la geografia del pianeta, contribuisce a creare quel senso di viaggio a tappe vagamente ballardiano e non solo. Un viaggio può essere stancante o presentare meraviglie improvvise anche quando l’attenzione o le membra sono stanche. La scelta di non condensare nulla e di lanciarsi nella totalità del proprio progetto, nato da una gestazione di cinque anni, è la prova di coraggio e convinzione dei propri mezzi da parte della band. Melodicamente “Emisferi” sa essere stupefacent, nel riuscire a creare tanti flussi melodici e sezioni avvolgenti, anche cantautoriali. Ciò non è comune e probabilmente lo sforzo compositivo è stato importante. Insomma, forse non è un album per tutti o di semplice fruizione, lui infatti si seleziona da solo il potenziale ascoltatore. Al netto però della semplice e sola musica, con cantato annesso, gli Eva Can’t mostrano infine una personale abilità.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10