copevangelist(Doomentia Records) Lo sentono nell’animo il doom i polacchi Evangelist. Sono figli di quello scenario ossianico, tenebroso, decadente. Figli minori dei Candlemass, soprattutto per l’impianto vocale scatenato dal cantante, un tessitore di melodie supreme e supportate da chitarre che restano rispettosamente dietro a dare lo sfondo, ma a pronunciarsi con più corposità nei loro momenti privi del cantato. Un verbo sonoro decadente che nella radice del doom inserisce tratti epici, legati anche ad un heavy metal classico. Cinque composizioni esageratamente lunghe, cioè sempre sui sette minuti, mentre “Militis Fidelis Deus” è una marcia di quasi tredici minuti, nel complesso però il sound è più o meno dinamico e scorre. Scenari ebbri di tristezza melodica, di sensazioni incontrollate, veicolate in melodie che riescono ad esprimersi anche in alcuni fraseggi solisti delle sei corde. Sofferenza e narrazione della stessa, ecco il senso di “Doominicanes”, come una storia non proprio bella ma che fa sempre un certo effetto raccontare. Una storia nella quale ogni elemento della band di Cracovia contribuisce ad aggiungervi un pezzetto, un fatto, un ricordo. Perfino la batteria dosa con attenzione i suoi colpi e scandendo il ritmo con assoluta grazia. La storia è quella della Prima Crociata, ma narrata attraverso il punto di vista di un crociato. Non penso che “Doominicanes” presenti novità, ma di certo una sua sensibile bellezza e lampi di estro che affascinerebbe chiunque senta sue queste sonorità.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10