(Satanath Records) Comincio seriamente ad avere un debole, peraltro mai celato, per il Death sudamericano. Questa volta è il turno del Venezuela. Boh, sarà che me li immagino un po’ tagliati fuori dal mondo e dal progresso questi ragazzi, ma la loro musica è dannatamente e genuinamente Old School. La voce in questo caso è molto ma molto versatile e, caso raro, maschera molto bene le proprie origini. La batteria invece mi ha colpito per l’estrema energia mista ad una spontaneità veramente molto marcata. Le tracce sono fresche, nel senso che ormai è diventato raro sentire del sano Death di vecchia scuola, quindi in un certo senso si va a chiudere un cerchio in cui il tornare alle origini genera suoni che da tempo non si sentono in giro nel panorama mondiale. Dedicato davvero a chi non ha mai smesso di amare questo bellissimo genere…
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8/10