(Iron Blood & Death Corp.) Sono un po’ in difficoltà con “Rites of Torturers”, la seconda prova, il secondo full length dei francesi Excruciate 666. Da appassionato del black metal non posso assolutamente negare che i Francesi ci mettono dentro la loro anima, un’anima nera ovviamente. Il black metal espresso è primordiale, spesso veloce e i riff viaggiano su linee melodiche continue e facilmente riconoscibili. Non sono sepolte da coltre di violenza inaudita e meschina, ma hanno una forma grazie a riff che pronunciano continuamente una poetica malsana. Credo che questo sia il più grande pregio della band. Non mi convince il missaggio e in particolare il sound della batteria. Forse non sono troppo pignolo, visto che le registrazioni sono state effettuate in Belgio, mentre le parti di batteria in Francia. Questa scelta o esigenza che possa essere, ha restituito dei pezzi in cui il battere sui piatti di Oswald incidono sulla resa, coprendo il resto, tranne la voce del malvagio Morgraven. Inoltre il resto dei pezzi della batteria hanno un suono come di una scatoletta. Poco corpo, poca potenza, salvo per la doppiacassa, comunque poco amplificata. Fatta questa precisazione, segnalo che tra gli otto pezzi gli Excruciate 666 hanno aggiunto anche i due brani finiti nello split del 2010 con i Dawn Of Crucifixion. Il tutto fa numero e ha reso possibile di completare questo secondo album, atteso da qualche anno. La band è autrice di diverse altre pubblicazioni, tra le quali almeno quattro split. “Rites of Torturers” è del ‘true black metal’ e mi rendo conto che questo è un genere che non fa della qualità sonora uno dei pilastri della sua ragione di esistere, ma qualcosa poteva essere migliorato. Isuoni sono comunque chiari, però sono i livelli a lasciare perplessi. Ottima la copertina e tutto l’insieme grafico. Un buon ritorno di una vera black metal band.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10