(Satanath Rec. / More Hate Rec.) La Bielorussia è la patria di questa formazione piuttosto attiva, visto che dal 2009 ad oggi, tra demo, album, tribute e compilation ha sfornato un buon quantitativo di materiale. Gli Exegutor con “Embassy of Hell” siglano ben tredici assalti crust-grindcore per niente seriali. Dinamismo e una discreta fantasia nel confezionare questo pacchetto ‘di genere’ che concede comunque qualche passaggio thrash e death, sono le caratteristiche di base per gli Exegutror. Forti anche di una produzione nitida, i bielorussi non appaiono come una pura e modesta formazione underground. Tappeti ritmici attivi, freschi, ben differenziati e vari nelle andature di ogni singola composizione. Le chitarre assimilano ogni coordinata di stile crust e dei generi estremi, ma sfornando un riffing che è un buon arrangiamento di stile sviluppato nell’intero arco dei pezzi. Non c’è l’opportunità di stancarsi in questo lavoro, per quanto suona attivo, vivace e con un buon bilanciamento tra ruvida forza e linee melodiche dirette e immediate, incrostate di un lieve groove. Perfino la cover di “Black Metal” dei Venom, pur suonando secondo i crismi di stile di questo pezzo epocale, subisce una contaminazione di dinamismo e arrangiamento estroso, grazie all’inserzione, in veste di bridge, dello storico riff di “Deathcrush” dei Mayhem. Una cover che duellerebbe bene con quanto fecero sullo stesso terreno i Cradle Of Filth. Exegutor è una fase più semplice ma quanto meno organizzata e vispa della scuola Napalm Death di questi ultimi anni e con qualche rimando ai Terrorizer. Difficile restare inerti di fronte a questo cannoneggiamento di riff spediti e brevi come da scuola hardcore, ma convulsi e frenetici nel susseguirsi come da dettami grindcore e crossover. Un album che arriva da lontano, lanciato da una formazione non di grido e che nonostante tutto potrebbe far parlare di se. La Satanth ve li fa ascoltare QUI.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10