(Nuclear Blast Records) Sesto album per gli statunitensi Exmortus, band che da sempre ha diviso il pubblico per il loro stile, a cavallo tra il thrash/death più aggressivo e la pulizia esecutiva propria del metal neoclassico, risultando appunto ostici per i fautori di un genere piuttosto dell’altro. Va anche detto che negli ultimi anni il pubblico metal è maggiormente abituato alle contaminazioni, permettendo al combo americano di fare breccia anche tra i puristi più incalliti, garantendosi un discreto seguito. Musicalmente ci troviamo davanti un disco leggermente meno battagliero e più oscuro, anche se rimangono in primo piano i riff potenti ed incalzanti, mentre il tasso tecnico in fase solista è fuori discussione, come si può evincere dalla vivaldiana “Storm Of Strings”, breve strumentale davvero godibile. L’unica grossa pecca è la voce di Jandran ‘Conan’ Gonzales, tanto funambolico come chitarrista quanto monocorde dietro al microfono, una sorta di versione svociata di Mikeal Stanne. Un vero peccato, visto che l’album si chiude con la cover di “Moonchild” degli Iron Maiden, dove il buon Conan dimostra di cavarsela egregiamente con le clean vocals.
(Matteo Piotto) Voto: 7/10