(Season of Mist) Spaventosa espressione di estremismo musicale attraverso un suonare progressive. Exocrine imbracciano i loro strumenti per cesellare un granitico ammasso di thrash, death e fulminanti estremismi che sfumano in più versi e sensi, in più stili e generi, in più ambizioni possibili. Intrecci, ghirigori, sfuriate indefinibili, melodie arcane e spaventosi rigurgiti blackened death metal, gli Exocrine sono tutto ciò che il metal potrebbe comunicare. Una registrazione pulita, levigata, mai capace di rendere insipido qualche passaggio. Tutto si scatena secondo una logica estrema ma precisa. Un intreccio di generi, l’aggiunto di melodie brevi ma memorabili, intense. Cantato in growl che sottolinea la voglia di spingersi oltre, avanti e verso i territori appunto estremi. Pattern ritmici complessi ma agili che si incollano a quel modo di esprimere riff delle chitarre che sembrano valanghe che rotolano da montagne altissime. Il tutto si svolge secondo una frenesia abilmente controllata dalla band. Proprio questo essere schizoidi rende gli Exocrine affascinanti e coinvolgenti insieme, abili a eseguire partiture che attirano l’attenzione dell’ascoltatore, pur non fornendogli mai una semplice composizione che possa essere un marchio nella sua memoria. Dopo due album per la francese Great Dane Records e tre per la statunitense Unique Leader Records, la band originaria di Bordeaux pubblica ancora una volta per un’etichetta francese. Sei album in undici anni e un prog-technical death metal che sviluppa percorsi imprevedibili e funambolici da risultare infine travolgente.

(Alberto Vitale) Voto: 9/10