(Hammerheart Records) Pubblicano il loro primo album gli Extreme Cold Winter e a sei anni dall’EP d’esordio “Paradise Ends Here”. Nonostante la band sia in attività dal 2009, la sua discografia sboccia con estrema lentezza. Olandesi e dediti al doom metal di novantiana memoria e dunque con influssi death metal. Gran supporto di tastiere, con Carsten Altena dei The Monolith Deathcult. Pim Blankenstein alla voce, A.J. van Drenth alle chitarre (un ex Asphyx tra le band nelle quali ha militato e milita) e il batterista Seth van de Loo (ex di Centurian, di Deicide e altri) formano il nucleo principale e nel quale trova posto anche per l’occasione il sessionman al basso Hans Pieters. Ritmi lenti, tanto, melodie imperiose ed epiche e soprattutto potenziate dalle rifiniture di Altena che le rende ancora più altisonanti. Il growl di Pim Blankenstein invade l’atmosfera decadente, mesta e possente. Ognuno riesce a offrire un contributo significativo a queste architetture sonore ammantate di grigio, di cieli scuri, di nebbie infinite. Molte soluzioni ricordano i primissimi Anathema, Paradise Lost, dal punto di vista melodico però niente lascia pensare poi a un ‘già sentito’. Le sette composizioni nel loro incedere mostrano delle evoluzioni, sia nel comparto del riffing quanto nella tessitura melodica delle tastiere. Qualcosa che si evolve durante l’esecuzione e dunque rende “World Exit” un lavoro che in parte è legato a cliché doom metal ben espressi nel passato, ma snelliti e resi comunque accattivanti sia dai tocchi personali dei singoli, quanto di un flusso melodico ben sostenuto dalle variazioni strutturali dei pezzi. Una triste e mesta decadenza ma piacevole!
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10