(Kaotoxin Records) Daniel Neagoe è il cantante della brutal death metal band Unfathomble Ruination e membro della band depressive black metal Colossus e dell’altra dark ambient, cioè i The Departure; è stato anche a lavoro come compositore di colonne sonore per una compagnia cinematografica rumena. A Londra si mette in gioco attraverso i suddetti progetti musicali. Gli Eye Of Solitude nascono come un suo progetto solista, ma che pian piano cresce e diventa una vera band. Gli EOS hanno in realtà solo due anni di vita, nel 2010 pubblicarono l’album “The Ghost” e l’anno seguente un promo con tre pezzi. “Sui Caedere” è il secondo album e mette in mostra la chiave funeral doom metal della band, con vaghi innesti di symphonic metal e qualche accenno di dark-gothic. Un album fatto di lentezza, decadenza, cadute emotive e atmosfere cupe e sofferenti. Si odono gli echi del doom dei My Dying Bride, gli October Tide e tutta la scuola “cimiteriale” inglese degli anni ‘90. Sovrasta tutto la voce di Neagoe, modulata in un growling gutturale e di scuola decisamente brutal death metal. Mostruoso demone che popola queste canzoni, Negaoe è l’elemento atipico della musica degli EOS. Musica che prende forma attraverso lunghe e lunghe composizioni, ovvero, tanto per intenderci, dagli oltre 6’ fino agli oltre i 13’. Un eterno funerale, una lenta sofferenza, una lenta tristezza decadente. C’è da essere dei devoti al culto del doom più lento e disturbato per poter apprezzare un lavoro così alla deriva dalla normale forma canzone e dal metal che, solitamente, ha da dire tante cose e lo fa attraverso una velocità di esecuzione fulminante. Le melodie, per carità, sono struggenti, hanno una loro intrinseca bellezza, un loro stile, ma hanno anche una certa difficoltà a rendersi sempre capaci di pervadere l’anima dell’ascoltatore e di catturarlo. Pur non avendo ascoltato l’album “The Ghost”, “Sui Caedere” rivela una band interessante e probabilmente lanciata sulla via della crescita. Il neo sostanziale è quella estrema dilatazione dei pezzi – e diversi tempi morti e pause- la quale lascia il sospetto che gli EOS vogliano eccedere e mettersi in mostra, forse più del necessario e più del loro grado di inventiva.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10