(Autoproduzione) I bulgari F.A.C.E. nascono per iniziativa di Villy Neshev, chitarrista attivo nell’underground rock/metal della capitale Sofia. Il debut di questa sua nuova band (il suo curriculum è lunghissimo) viene presentato come prog metal, ma in realtà i toni sono molto più leggeri (soprattutto per quanto riguarda le tastiere) e parlerei quindi di prog rock. Per comprendere ancora meglio la natura del progetto, basta considerare che dei nove brani in scaletta ben quattro sono strumentali più o meno funambolici: al nostro interessa quindi, principalmente, sfoggiare la propria tecnica, sicuramente non indifferente. “Fly”, la opener, è subito un’occasione per ascoltare la chitarra di Neshev, dai toni prevalentemente shred. La dolce “Do not care” ha invece una linea portante che mi ha addirittura ricordato il Mark Knopfler di “Local Hero”; “Nightmare” svela delle inattese radici anni ’80, che potrebbero vagamente avvicinare la band bulgara ai Def Leppard. “Sober Mind” ci mette finalmente un po’ più di quel sentimento che manca nella maggior parte dei pezzi, per carità sempre ben eseguiti e concepiti, ma ai quali sembra mancare il mordente necessario. Così – per anticipare le conclusioni – “A new Light” cade nel più tipico difetto dei dischi di questo tipo, cioè trasmette poca passione; è troppo ‘pulito’ e in fondo relativamente prevedibile, può andare bene come piacevole sottofondo mentre si fa altro, ma non cattura l’attenzione. Bello il refrain melodico di “Insane”, forse l’unico pezzo in cui il cantato ha un ruolo incisivo; “Little black Devil” scherza a tratti con il blues o con tonalità rockabilly. Con i toni cristallini della titletrack giungiamo alla fine della tracklist. In ogni caso, gli auguri a Neshev perché abbia visibilità anche in Europa occidentale non glieli negheremo di certo!
(Renato de Filippis) Voto: 6/10