(Noisehead Records) Una band greca che suona power/gothic sinfonico alla maniera scandinava: ormai le barriere musicali non esistono più! Ci ho messo qualche ascolto a inquadrare il sound degli esordienti Fallen Arise, ma posso assicurare che nel complesso il loro disco è ben congegnato: si avverte un po’ l’assenza di un hit single, di un ritornello epocale che faccia ricordare la band già dopo qualche ascolto, ma non ho sostanziali critiche da muovere agli ellenici. “Burned Ivy” ha dei bei passaggi rhapsodyani con un tocco progressive in più: le orchestrazioni funzionano bene e per quanto pompose non sono mai eccessive. Bella solida la titletrack, ma il mio pezzo preferito è “Under the Bliss of the Sun”, che ci fa sognare con i suoi passaggi cinematografici di grande atmosfera. C’è un power più diretto in “Nightouched”, mentre “Never forget me”, come è facile immaginare dal titolo, è una ballatona strappalacrime affidata quasi soltanto al pianoforte. I due lunghi brani conclusivi, “Eternal Sins” e “Fly to Horizon”, ci offrono un sound più corposo, con qualche tendenza al prog, tempi più lenti e – soprattutto l’ultimo pezzo – dei cori meravigliosi. “Arise” è un buon esordio, questi ragazzi greci possono soltanto migliorare.
(Renato de Filippis) Voto: 7/10