(Sliptrick Rec.) La Sliptrick fa sapere che per questo progetto del talentuoso bassista Fabiano Andreacchio, si può tranquillamente parlare di djent, progressive e industrial in fatto di sound e che le sfere di appartenenze sono accostabili a quelle di Modern Day Babylon, Cynic, Fear Factory e Periphery. Tutto giusto, ma c’è altro, il resto, il non detto è qualcosa che divaga nel terreno della sperimentazione e della pura creatività. Una creatività carica, piuttosto estrema a volte, come per il carattere robotico e i robusti inserti di elettronica che in definitiva rendono “Living Dead Groove” qualcosa di personale e al contempo al di fuori degli schemi convenzionali. Spazio alla musica per Andreacchio, limitate e circoscritte le sortite vocali. Oltre al bassista ecco Mikahel Raiden alle chitarre e Nicko de Micheli alla batteria, più i contributi di Jeff Hughell (Six Feet Under), Brian Maillard (Dominici, Solid Vision), Dino “Bass Shred” Fiorenza (Y. Malmsteen, E. Falaschi) e altri. Uno stuolo di persone che segue l’autore di “Bass R-Evolution” e gli Atomic Factory verso territori di contaminazione tra elettronica, metal e la tecnica. Un carnevale di cose e strutture di composizione estremamente articolato, non solo progressivo, non solo industrial e non da meno irruente e travolgente insieme. Dunque non è semplice “Living Dead Groove”, eppure quella tecnica e i virtuosismi estremamente netti, spuntano in un panorama sonoro estroso e frizzante.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10