(Rock’n’Growl) Sempre più spesso mi chiedo cosa spinga una band all’esordio a pubblicare soltanto un ep. Se si tratta di un demo autoprodotto va bene, ma qui stiamo parlando di formazioni che alle spalle hanno una etichetta e una promozione… se MetalHead, da solo, recensisce qualcosa come 1200 dischi l’anno, come potranno i vostri 4 brani fare breccia e lasciare un ricordo, ragazzi? Non è meglio a quel punto aspettare di avere materiale a sufficienza per l’album? Lasciamo stare le logiche del mercato e diciamo due parole sugli esordienti francesci Factor Hate, che con il loro debut-ep si ispirano deliberatamente ad Alice Cooper e (in misura molto minore) al metallo pesante classico inglese degli anni ’80. Quindici minuti molto classici, con chorus orecchiabili (“Raise your Hands”), un discreto lavoro chitarristico dai tratti talora speed (“You’re in the Nightmare”), riff portanti molto eighties (“Wild as the Wind”) e un certo vago flavour hard rock (la titletrack posta in chiusura). Quindici minuti non male, ma che hanno l’altissimo rischio di annegare nel grande mare delle uscite simili.
(Renato de Filippis) Voto: 6,5/10