(Caligari Records) Secondo EP per gli italiani Fate, band rigorosamente underground, come conferma la pubblicazione di questo lavoro solo su cassetta (solo… e nuovamente, considerando che il primo EP uscì in questo formato ed in sole 33 copie!). A conti fatti questo secondo lavoro è di fatto un’altra demo per questa band nata due anni fa e che sta lentamente emergendo: quell’atmosfera tipica di una demo, con tanto di produzione non professionale o costosa, aggiunta ad una sincerità emotiva e sonora, rende queste tre elettrizzanti tracce molto interessanti. Genere? Tanto underground quanto fuori epoca, ed infatti questi dieci minuti abbondanti esplodono con uno speed/thrash/heavy ricco di assoli, sfuriate, singing devastato, riff che scuotono il cranio e break down che spezzano il midollo. “Where the Gods Go to Die” apre suggestiva, introspettiva, per poi lasciarsi andare senza tanto rispetto con un riff iper classico ma altrettanto incalzante, pesante, lacerante. Il vocalist non nasconde la sua instabilità mentale, mentre le chitarre si lasciano andare ad un assolo veramente attraente. Più corposa “Mask of the Silver Death”, groove, crescendo, potenza… elementi che trascinano senza educazione l’ascoltatore verso un thrash scatenato ignorante poi interrotto da un altro break down letale, coronato ancora una volta da un assolo dal sapore virtuoso. La conclusiva “Demiurge” è più schizoide, ma anche molto tecnica, veloce… prima di diventare pesantissima, lenta, lacerante… conducendo ad un finale dal gusto tanto teatrale quanto inquietante. Tecnici ma scatenati. Metal ma punk. Heavy ma thrash. Con membri che provengono da altre realtà tra le quali Doom Patrol, Game Over, Dragnet o Konquest, i Fate hanno creato un piccolo perfetto prodotto che un’etichetta come la Caligari mai e poi mai potrebbe lasciarsi sfuggire!
(Luca Zakk) Voto: 7/10