(Transcending Obscurity Records) Ritorno sulle scene per Brendan Dean, poli strumentista canadese che ho avuto modo di apprezzare quando ho ascoltato e recensito “Banquet Of Scum” del suo progetto solista Pukewraith (recensione QUI). Anche in questo caso Dean si occupa di tutti gli strumenti, proponendo stavolta un death metal affine ad acts come Demilich, Mortiferum e Cryptworm, ricco di riff contorti, sparati a folle velocità ben sostenuti da un drum programming per una volta ben fatto, al punto che a volte sembra quasi impossibile non trovarsi ad avere a che fare con un batterista in carne ed ossa. Le capacità tecniche di Brendan si confermano ancora una volta ineccepibili, come dimostra il riffing cervellotico e le linee di basso presenti su “Gelatinous Being Of Countless Forms”. “Hecatomb For An Unending Madness” è invece più diretta, una bestiale badilata in faccia per aprire l’album nel migliore dei modi. L’unico difetto che posso far notare è quello della voce, un growl profondissimo e gorgogliante che si staglia invariato su ogni brano, rischiando di appiattire un po’ il tutto. Con vocals un po’ più varie oppure in versione strumentale “Hymns For The Lesser Gods” sarebbe stato un capolavoro assoluto, anche se bisogna ammettere che anche così non è poi affatto male.
(Matteo Piotto) Voto: 8,5/10