(Crime Records) Esordienti dalla Norvegia, i Fear Theories annunciano di suonare heavy metal classico ma con un tocco moderno: a modesto parere di chi scrive questi ragazzi di classico non hanno praticamente niente, perché sono dediti piuttosto a un modern heavy/thrash sulla falsariga degli ultimi Metallica (e per favore nessuno ora venga a dirmi che gli ultimi Metallica suonano ‘classici’) o, al limite, degli ultimi Anthrax. Chiarito questo, “The Predator” è un discreto disco di genere, che potrà piacere (e magari non poco) a chi è nato dopo il 2000, ma difficilmente farà breccia in cuori meno giovani. Nella scaletta, piuttosto breve (nove brani per 42 minuti), seleziono la ruvida opener “My worst Enemy” e la traccia autotitolata di chiusura, trascinante per buona parte del suo sviluppo; abbastanza scontato l’inno “Metal lives forever”, che possiamo considerare un peccato di gioventù. Serviva forse più varietà nella scaletta, ma il materiale c’è.

(René Urkus) Voto: 6,5/10