(Southern Hell Records) Torna a far parlare di sé Francesco Cucinotta attraverso il progetto solista Felis Catus per il quale ho già avuto modo di spendere belle parole in occasione dell’EP “Banquet On The Moon” pubblicato lo scorso anno. Oggetto di analisi in questo frangente sarà invece la ristampa di “Answers To Human Hipocrisy”, album pubblicato originariamente nel 2011 dallo stesso, poliedrico, artista catanese e, mio modo di vedere, una delle sue prove più originali e convincenti. Anche in questo caso la sperimentazione è il filo d’Arianna che ci condurrà attraverso un percorso sorprendentemente variegato e ricco di spunti inaspettati. Rispetto a “Banquet On The Moon”, maggiore spazio è concesso al black metal ed in questo senso basti citare l’iniziale “Apocatastasis” nella quale il siciliano alterna abilmente sezioni ambient al metal estremo di scuola scandinava anni ‘90. Cambio netto di coordinate nella successiva “Bohémien Bizarre” dove, tra suggestioni acid rock e atmosfere che possono ricordare i Death SS d’annata, Francesco mette in luce la varietà delle proprie influenze. Una puntuale descrizione track-by-track sarebbe superflua ma l’aspetto che emerge chiaro è come, durante l’ascolto di “Answers To Human Hipocrisy”, nulla vi sembrerà scontato. Il numero di elementi e stili che il nostro mette in gioco rendono ogni pezzo davvero unico e con un’anima propria. Encomiabile infatti la maestria con la quale l’autore sia riuscito a far convivere elettronica, sezioni di piano struggenti, delicati arpeggi ed in generale un approccio compositivo da colonna sonora riuscendo a stupire e coinvolgere l’ascoltatore costantemente, durante tutti 49 minuti di musica qui presenti. In questo album viene concessa la possibilità di entrare in sintonia con mondo astratto, difficile da interpretare e comprendere in ogni sua variegata sfaccettatura. Per entrare in piena sintonia con “Answers To Human Hipocrisy” il pegno da pagare sarà quindi il tempo. Se dopo il primo ascolto il disorientamento è la prima sensazione che proverete, vi assicuro che nei successivi passaggi ogni tessera del puzzle sembrerà posizionarsi perfettamente al suo posto, donando al quadro un aspetto sempre più definito ed affascinante. Se siete amanti della musica a tutto tondo non lasciatevi sfuggire l’occasione di recuperare questa piccola gemma del metal underground italiano.
(Davide Galli) Voto: 8/10