(Epictural Production) Dietro al nome in questione c’è Raido di Malevolentia e fondatore di Heimsgard, soprattutto elemento di Karne (QUI recensito l’ottimo “Symposioum of Torments”), altra espressione del black metal francese di questi ultimi anni. Raido si è cimentato in quasi tutti gli strumenti, lasciando solo la batteria a Julien Helwin, mente degli Iron Flesh (QUI l’ultimo lavoro uscito da pochi giorni) e Bael, batterista proprio dei Karne, che ha scritto i testi. Questo secondo lavoro, il primo è l’album “L’Heure du Grand Passage” del 2016, rappresenta il black metal in una maniera chiara per via di una produzione non pulita ma almeno netta nell’esporre i suoni, oltre al fatto che le vorticanti progressioni dei sei capitoli di questo libro, accomunano Raido ai Naglfar tuttavia molte parti in mid tempo e soprattutto certi assoli avvicinano molto il modo di suonare del francese alla scuola heavy metal. Ne esce fuori un pestare veloce, con melodie epiche e truci al contempo, con spazi di epica solenne e appunto heavy o appena thrash metal. Il brano “IV” (è un libro, appunto ‘l’ultimo libro’ e dunque le canzoni sono numerate con caratteri romani dall’I al VI) è il migliore esempio possibile, con i suoi 8′ tra l’altro. Sono 40′ minuti e più di gelo e di un’atmosfera che sprigiona riti infernali che preannunciano l’arrivo dell’apocalisse. La simbologia demoniaca riscontrata nella copertina e nelle immagini interne dell’album, architettate da Bael, ben si sposano e illustrano l’essenza estrema e black metal di “Le Dernier Livre”.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10