(Selfmadegod Records) Le deviazioni mentali, le patologie psichiche, i serial killer, sono questi gli argomenti che ispirano il terzo album dei Feto In Fetus. Linfa concettuale perfetta per il brutal death metal dei polacchi, arricchito da spedite situazioni grindcore. Sound della morte, della distruzione e della deflagrazione della coscienza umana. Poco più di mezz’ora in cui fasi muscolari, grondanti di un lato gore e brutal, si allacciano a riff spediti e ritmi impressionanti che trasformano il tutto in un grindcore polverizzante. La voce di Widzik passa da qualche grugnito animalesco a un growl mediamente torvo, fino a frequenze stridule. La sua gamma vocale ben si allea alle variazioni degli altre tre musicisti. Il riffing sa essere un macigno, grasso, oscuro, ma negli scatti grindcore saltano fuori andature crust, mentre nei mid tempo e bridge vari, le chitarre di Michal sono del grondante death metal, avvolto di sofferenza e allucinazioni. I Feto In Fetus sono dinamici, pensano e realizzano più soluzioni e pezzo dopo pezzo montano un’oscurità crescente in questo terzo album in dieci anni.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10