(W.T.C.Productions) Una nebulosa senza luce che splende nella notte più oscura. Il gusto sublime del veleno più mortale. Un assalto sonico immenso, immondo e micidiale. Il terzo album degli italiani Fides Inversa diffonde un gelo siderale, sferzato dal calore della carne viva e sanguinante, il tutto in un suono favolosamente organico. Un album poderoso capace di essere fisico e reale, ma anche deliziosamente tecnico, astratto e brullo, quasi il punto di congiunzione astrale tra la furia del black norvegese, la cattiveria di quello svedese (Marduk in primis), la negazione dell’umanità di quello francese, la dannazione di quello islandese… e la genialità della feconda estrosità tipica dell’Italia. Dopo un intro dissonante, capace di elettrizzare malignamente l’etere nel quale viene scatenato il disco, è “A Wanderer’s Call and Orison” che provoca destabilizzazione: brano veloce, con una chitarra affilata, un assalto ritmico letale, cambi catchy, pulsazioni dannate ed un groove apocalittico. “Transcendental Lawlessness” non prende prigionieri, seduce con perversione nelle aperture verso mid tempo incalzanti, trivella il cervello con riff di chitarra disumani, inquina i pensieri con divagazioni atmosferiche sulfuree… regalando in tutto il brano una performance tuonante del vocalist. Clima da oltretomba su “The Visit”, un oltretomba forse terrestre, forse cosmico, forse entrambe le cose… un inno al Male più puro e cinico. Contorta “I Glance You with a Touch, I Touch You with a Gaze”, una canzone che sembra lo sfogo di un concentrato di sentimenti negativi sapientemente tradotti in musica molto poco amichevole, meravigliosamente pungente, con quelle urla prive di senno, quel break down devastante, quelle linee di basso suggestive, quelle linee vocali accattivanti. Imprevedibile e sorprendente “Syzygy”: ancora linee vocali lontane dal growl, ma non per questo meno efferate, drumming quasi tribale ed una progressione dal subdolo gusto rituale. Mastodontica la conclusiva “I Am the Iconoclasm”, brano ricco di sfumature, capace di travolgere ed esaltare, un brano che offre anche un interludio scritto ed eseguito da Michal Bertoldini (The Secret), figlio del noto Red Bertoldini (Dark Lord). Void ha composto un album estremo di infernale grandiosità. La voce di Wrath è esaltazione degli inferi più strazianti. “Historia Nocturna” è black metal lontano da regole scritte: è black metal ricco di creatività, di progressioni, di teatralità, di potenza, di rabbia. Di infinito odio.
(Luca Zakk) Voto: 9/10