(Osmose Productions) Quinto album in carriera per Filii Nigrantium Infernalium, formazione portoghese che da più di trent’anni porta avanti con grande coerenza il proprio black metal decisamente old style, ossia come lo si intendeva nella seconda metà degli anni ’80, figlio dello speed thrash più oltranzista, ma ricco anche di richiami al metal tradizionali, con linee melodiche ed assoli che spesso si intrecciano con le parti più feroci e brutali. “Beata Fornicada” è feroce, bestiale, dall’attitudine crust e con parti vocali invasate e schizoidi, presenti anche nella più quadrata e thrashy “Holocausto Molto Vivace Ma Non Troppo”. “Negros Hàbitos” sembra un riuscito incrocio tra Mercyful Fate ed i nostrani Mortuary Drape, con grandi riff e un paio di assoli davvero niente male. “Cristo. Rei. Animal”, oltre a candidarsi come una delle mie imprecazioni preferite, mette nuovamente l’accento sulla componente speed, risultando un mix interessante tra Overkill, Razor e Absu, con un rallentamento finale inquietante e coinvolgente. Un altro titolo geniale è “Vaticanale”, caratterizzato da ritmiche cadenzate e da un imprecisato numero di bestemmie in lingua italiana, prima del finale “Chuva Dorada”, dalle ritmiche serrate e dal finale in cui possiamo udire un tale nell’atto di urinare fischiettando mentre in sottofondo suonano le campane a festa. Un disco adatto all’atmosfera natalizia tipica di questo periodo.
(Matteo Piotto) Voto: 9/10