copfirelord (Autoproduzione) Trio torinese dedito a un doom/stoner d’annata, i Firelord ci propongono oggi il loro primo full-“length” autoprodotto, un bell’esempio di cosa abbia da offrire il nostro paese su queste coordinate musicali. “Man of Mahyem”, che segue alla intro, ha una carica da metallo classico che si fonde ottimamente con l’approccio stoner: soltanto non mi piace l’effetto scelto per la voce di Mario E. Bussini, che sembra ‘grattare’ le casse. Non nego che la cosa possa piacere e anche essere funzionale al genere, ma stavolta, onestamente, mi sembra che il risultato sia troppo marcato. “Black Commander” ha delle fughe strumentali proprio niente male, con un approccio psichedelico che, fra le ultime leve, mi ha ricordato molto i milanesi Midryasi. “The Ghost of Eymerich” dura più di undici minuti ma non li percepisci: soprattutto dopo il sesto minuto o giù di lì, quando inizia una sezione strumentale così anni ’70 da indurti a pensare ai Led Zeppelin. “Werewolf” è più pesante, a tratti quasi oppressiva e doomeggiante, mentre la titletrack, posta in chiusura, arriva senza problemi a toni horrorifici (più di un brano comincia naturalmente con clip da film cult) e genuinamente sabbathiani. “Among the Snakes” merita certamente visibilità, in attesa di una proposta ancora più matura e personale da parte della band.

(Renato de Filippis) Voto: 7/10